Edizione 2006: l’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso

Appena ai piedi dei monti, alla confluenza dei torrenti Orco e Soana, s’innalza la medievale Torre Ferranda, che si erge quasi a voler anticipare e contendere l’immane possanza del Gran Paradiso. In questa vera porta del Parco nazionale nasce, grazie all’inventiva e alla passione dei membri dell’Associazione Culturale “’L Péilacan”, assistiti dal Comune di Pont Canavese, un premio letterario dedicato alle fiabe per la montagna.

Con la quinta edizione del Premio, dedicata al treno, è stato chiesto al Parco di accettare di trasformare il riconoscimento nel Premio Letterario dell’Ente Parco nazionale Gran Paradiso.
Come poter rifiutare un simile onore ed una opportunità così importante?

Esistono tanti motivi per cui è per noi una gioia accettare l’offerta.
Innanzi tutto perché le fiabe sono rivolte soprattutto – ma non solo – ai bambini e per noi è fondamentale poter parlare alle nuove generazioni ed introdurre il rispetto per l’ambiente naturale e gli altri (siano questi piante, animali o cose inanimate).

In secondo luogo perché la componente fantastica e popolare della fiaba è spunto in questo caso per parlare di montagna, un ambiente duro, affascinante, delicato, luogo di lavoro e di vita, che richiede protezione e attenzione da parte dei cittadini e delle istituzioni per garantire pari opportunità e condizioni a chi vi vive, agli scolari in primis.

Non possiamo dimenticare inoltre che la fiaba è il luogo dell’invenzione, dell’estro, della bellezza.
Dalla fervida fantasia di tutti coloro che si cimentano nella creazione della pagina scritta emergono luoghi, animali, esseri straordinari nella loro saggezza, crudeltà, fierezza, generosità, stranezza: un campionario immenso dell’essenza umana e del suo modo di rapportarsi e riflettere su sé, sugli altri, sul rapporto con la fisicità del mondo esterno.

Il nostro Premio letterario – ora possiamo chiamarlo così – presenta componenti importanti ed originali: abbiamo sezioni per bambini e per adulti, altre per favole in patois, in piemontese ed italiano. È straordinario che i ragazzi vengano spinti a ragionare e creare in modo autonomo e che vengano incamminati sulla strada della scrittura, della lettura e dell’invenzione artistica con uno strumento – quello della fiaba – che loro sentono vicino.

È anche molto bello che oltre alla nostra lingua nazionale sia riservato uno spazio per la cultura locale e quindi per la conservazione, la perpetrazione e soprattutto l’innovazione delle lingue franco-provenzale e piemontese.
Concludiamo dicendo che il Premio “Una fiaba per la montagna” è per noi un oggetto prezioso ed un messaggero del parco nel mondo, che non può che valorizzare il territorio del massiccio del Gran Paradiso aggiungendo alle sue straordinarie valenze naturalistiche anche l’importante valore aggiunto delle attività culturali della propria terra.

Il Presidente
Giovanni Picco

Il Direttore
Michele Ottino

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