Edizione 2009: prefazione Ente Parco Nazionale Gran Paradiso

Posti su punti rilevati, all’imbocco delle valli o in punti strategici, i castelli ci hanno sempre affascinati. Un poco perché edifici imponenti, turriti e desueti, antichi e misteriosi. Un poco perché fiabe e racconti da sempre ce li raccontano come luoghi popolati di cavalieri e principesse, signori buoni e cattivi, scudieri ed ancelle: personaggi fantastici che nel bene e nel male ci attraggono per la loro carica di umanità e per la loro semplicità a tutto tondo, che ci permette di sognare ed una facile immedesimazione.

Ben diversa, la realtà. Quelle caseforti, quei castelli e quelle torri erano edifici costruiti per difendersi, nell’esercizio del potere, da personaggi che non dovevano aver la coscienza del tutto pulita, giacchè la loro ricchezza era stata ottenuta nell’esercizio del vassallaggio su altri esseri umani costretti alla servitù.

Tuttavia fama, potenza e prosperità devono aver sempre esercitato fascino ed invidia nei sottomessi, se fiabe e favole non mancano mai di ambientarsi nei castelli, anche per inserire talvolta qualche personaggio ribelle per un improbabile trionfo finale del bene e della giustizia.

Ai giorni nostri è questa la lettura che i più infondono nella creazione di fiabe ed è un bel segno dei tempi, della modernizzazione e della appropriazione dei principi della democrazia.

Che tanti ragazzi ed adulti si siano cimentati, nel corso di questa edizione del Premio “Una fiaba per la montagna”, a parlare di montagne e di luoghi fortificati, per ricordarci i principi e la necessità di agire secondo bontà, saggezza, equità, giustizia, libertà e buone regole del vivere civile è cosa buona e rasserenante, che fa ben sperare.

Un ringraziamento agli Amici dell’Associazione “’L Péilacan” per il loro impegno, la loro passione e la dedizione a questo progetto di emersione della creatività. Un augurio agli autori di “Una fiaba per la montagna” di continuare a coniugare il piacere della scrittura con quello della lettura, che è allo stesso tempo dare e ricevere un grande dono, di cui l’Ente Parco nazionale Gran Paradiso e tutti i cittadini vi sono profondamente grati.

Il Presidente

Giovanni Picco

Il Direttore

Michele Ottino

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