Edizione 2010: prefazione del FAI

Tutta la mia vita è stata accompagnata dal Bosco.

A tre anni lì mi sono persa, ma non avevo paura perché il cuculo ripeteva il suo richiamo e i mughetti profumavano.

Sempre, i miei momenti più luminosi della Gioia e quelli più tristi del Dolore, andavo a viverli nel bosco, che non era soltanto un assembramento di alberi, di muschi, di fiori e bacche, di rovi e stagni, di radure e tronchi caduti. Il bosco era una Essenza Vivente, un Tutto racchiuso a sé stante con i suoi fruscii e i suoi richiami. Mi accoglieva, mi confortava, mi racchiudeva in un abbraccio quando celebrava la festa rifiorente della primavera. E quando si assopiva nei segreti sotterranei del grande riposo invernale, mi proteggeva.

Sì, il bosco è una comunità: vegetazione, animali, uccelli, insetti, tutti che convivono secondo reciproche leggi, ma prestabilite e inesorabili nella loro perfezione. E’ quello che la scienza moderna chiama Ecosistema. Ma, ahimé, quanti veri ecosistemi sono rimasti in Italia? L’uomo con i suoi macchinari, la sua avidità di legname e di cacciagione, con la sua indifferenza per gli abbattimenti e sfondamenti a scopo abitativo, stradale, aeroportuale, arreca sempre più danni a questi delicatissimi equilibri, che una volta disturbati non si ricreano più…

Ne soffrono gli uccelli migratori e stanziali, gli animali non sanno più dove fuggire. Le distese di fiori selvatici, di bacche, di funghi si impoveriscono, le piante si ammalano, gli incendi ignorati da una tutela insufficiente ogni anno distruggono migliaia di piante e nella generale indifferenza gli scappamenti degli aerei e delle automobili devastano intere zone rimaste intatte da millenni. E così quella preziosa riserva, quel generoso dono fatto all’uomo dalla vegetazione che assorbe l’anidride carbonica e regala all’umanità ossigeno, diminuisce!…

Ne siamo consapevoli? Attualmente si sta molto discutendo sulla necessità di tagliare i fondi per la tutela dei parchi e dell’ambiente, mentre si dimentica che 34 milioni di persone, non solo italiane, visitano annualmente questi parchi, che apportano, oltre a tutto, benefici al turismo e salute e gioia alla gente.

Anche questo importante fatto dovrebbe far riflettere i nostri Governatori, i nostri Ministri!

Ma anche un’altra preoccupazione dovrebbe portare a riflettere. Ed è la consapevolezza che un ecosistema distrutto lo sarà per millenni.

Ricordiamoci che inesorabilmente il Domani arriva e i vantaggi, il denaro guadagnato oggi, viene consumato.

Però quel Bosco maestoso domani non ci sarà più. Mai più…

Giulia Maria Mozzoni Crespi

Presidente Onorario FAI – Fondo Ambiente Italiano

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