Edizione 2010: prefazione Federparchi

Questa nuova edizione del Premio “Una fiaba per la montagna” cade in occasione del ventesimo anniversario della fondazione della Federparchi. Consideriamo quindi la nostra partecipazione alla pubblicazione di questo volume, e il rinnovato sostegno alla meritoria iniziativa dell’Associazione “’L Péilacan”, anche un modo di festeggiare il compleanno e di coinvolgere nei festeggiamenti autori e lettori di queste favole.

I Parchi naturali, nonostante siano luoghi nei quali ci si occupa quotidianamente di cose concretissime – come di terra, di semi, di alberi, di acqua e cibo per gli animali e per gli umani, di riproduzione, selezione e controllo di specie viventi – assumono nell’immaginario popolare i connotati di ambienti sconosciuti e fiabeschi, dove avvengono cose segrete e straordinarie. A maggior ragione se i parchi sono di montagna, e sommano dunque il fascino dell’impervio e difficilmente accessibile a quello del selvaggio e sconosciuto.

Ma non c’è solo questa dimensione naturalistica a conferire attrattività ai nostri parchi. C’è la storia, con i suoi lasciti di vicende e avvenimenti, ad accrescere la curiosità e il mistero. La storia ha lasciato la propria traccia, dentro i parchi, in migliaia di piccoli borghi spesso fortificati, in innumerevoli residenze di potenti e di umili, in piccoli avamposti di vita sociale insediata in ambienti spesso ostili e comunque ostici. Ma soprattutto, emblemi di questo grandissimo patrimonio architettonico, la storia ci ha lasciato una quantità immensa (oltre 300, nei soli parchi nazionali) di rocche e castelli di ogni stile e foggia, di ogni dimensione e misura. E piace constatare che mentre chi amministra e dirige i parchi è alle prese con – di nuovo – praticissimi problemi di recupero, restauro e riuso di queste dimore così belle, così preziose, ma così onerose da accudire, vi sia chi continua – per fortuna – a vederle come scenari di racconti fiabeschi, che segnano con la loro presenza i territori della fantasia.

Vedranno i lettori quanto suggestivi e intriganti siano i racconti ambientati in questi castelli dai nostri vincitori del Premio. A noi spetta di dire quanto conforto possa dare all’attività dei parchi il sentirsi oggetto di una considerazione che in qualche modo li rende una presenza obbligatoria e incancellabile, topica, nella coscienza collettiva.

Giampiero Sammuri

Presidente

Luigi Bertone

Direttore

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