Enrico Trione
Storia di Pietro
Ed. L’AUTORE LIBRI, FIRENZE 1997
“Possono passare interi giorni o mesi di cui non resta che un piccolo ricordo, e poi ci possono essere degli attimi, magari anche solo degli istanti, che riempiono il tempo di un mese, di un anno, o addirittura di una vita.”
Chi ama scrivere usa il foglio bianco di una pagina come uno specchio quasi senza rendersene conto, e le parole di questo breve e delicato romanzo dicono molto anche sull’autore.
Un’insolita narrazione a due voci ci trasporta all’interno di un mondo idealizzato: quello dell’adolescenza, dove i nomi dei protagonisti Simon, Eleonor, Gertrud, Ninon rappresentano gli abitanti di una città del Nord astratta e irreale.
La storia di Pietro ruota intorno a lui spingendo l’altalena fra emozioni, gioia ed esperienze tragiche: da fanciullo il rapporto con i genitori è quasi ossessivo tanto da ricrearli in forma nuova una volta perduti, ed è anche la storia di un amore non corrisposto, inattaccabile dal tempo, in cui gli anni sembrano minuti.
Il giovane diviene adulto e attraversa le tappe di una formazione che lo porterà a conoscere momenti di perdizione, contrapposti ai periodi “puliti” accanto alla famiglia.
Momento fondamentale del libro è il racconto della gita a Lavinia dei ragazzi protagonisti con la descrizione della città in rovina vicino al lago: qui lo scrittore ci esprime come sia possibile creare consapevolmente un ricordo. L’incontro finale di Pietro con l’arte assume un sapore liberatorio e di consolazione.
Le meditazioni sull’arte stessa ripercorrono gli argomenti classici; Göethe diceva che un artista per definirsi tale deve essere veramente disperato ma forse la ricetta non è nemmeno così semplice: la poesia tocca le corde più sensibili dell’animo umano e non sempre riesce a farsi riconoscere, ma con attenzione “se tutto attorno tace” come dicono i versi dell’autore, possiamo provare ad ascoltare il suo messaggio.
Enrico Trione (1968-2001) è nato e vissuto a Pont Canavese.
Impiegato presso un’azienda informatica di Torino, ha coltivato le sue grandi passioni con dedizione: la montagna e la scrittura, seguendo le orme degli autori prediletti come Hermann Hesse e Thomas Mann.
Ha ottenuto importanti riconoscimenti come scrittore di fiabe e racconti e “Storia di Pietro”, pubblicato nel 1997, è il suo primo romanzo.
A lui è dedicato il premio letterario nazionale “Una fiaba per la montagna”.