Virunga Ranger

L’ eroe è uno dei ruoli base assunti dai personaggi nelle fiabe. La sua presenza è fondamentale in quanto protagonista principale delle vicende narrate. Nel corso della storia l’eroe affronta un grande numero di avversità acquistando capacità eccezionali che gli consentono di uscire vincitore dalle vicende in cui viene coinvolto. Nel mondo reale ci sono eroi in ogni angolo del pianeta. La maggior parte di questi pur completando imprese di grandissimo valore umano, morale e sociale, passano inosservati senza ricevere la giusta attenzione e considerazione o quando ci riescono vengono dimenticati troppo in fretta.

A chi in qualche modo è capitato di leggere o seguire le vicende che raccontano come al giorno d’oggi sia veramente difficile proteggere la flora e la fauna in Africa, sicuramente non sarà sfuggita la figura eroica dei Ranger del Parco Virunga in Congo. Il corpo speciale composto da uomini e donne che quotidianamente rischiano la propria vita per conservare una preziosissima regione del nostro pianeta, patrimonio dell’ UNESCO in cui vivono piante ed animali meravigliosi. In questa multiforme biodiversità, la loro attenzione è rivolta soprattutto ai gorilla di montagna, specie a rischio di estinzione che trova il suo habitat naturale nelle foreste che ricoprono la catena vulcanica dei monti Virunga.

Bracconieri, milizie ribelli e società multinazionali sono una minaccia costante non solo per la popolazione civile ma anche per i 604 gorilla censiti da un recente studio. I Ranger chiamati ad operare ogni giorno in un contesto tremendamente insicuro e pieno di insidie, spesso vengono uccisi durante scontri a fuoco con milizie e bracconieri mentre sono in servizio per proteggere la riserva naturale o fanno da scorta ai turisti. Per questo motivo, dopo gli ultimi 12 ranger caduti in 10 mesi, il Parco Virunga è stato chiuso ai visitatori per tutto il 2019. Il bilancio è ancora più pesante se si pensa che negli ultimi 20 anni i guardaparco caduti in servizio sono stati più di 180.

Pensare che ci sono altre aree del territorio africano, come ad esempio il vicino Gabon, dove progetti di turismo eco sostenibile puntano a tutelare e proteggere le foreste primarie anche attraverso la conversione dei bracconieri da predoni a custodi del loro ambiente naturale. Un turismo che passando attraverso la tutela ambientale sia capace di garantir loro una vita dignitosa senza dover compiere attività illecite, può rappresentare un’ancora di salvezza per le comunità locali di questi paesi. Grazie ai profitti del turismo è infatti possibile proteggere dal bracconaggio e dalla perdita dell’habitat gli animali, oltre a generare numerose opportunità di lavoro. Un profitto benevolo quindi che al momento è l’unica garanzia di sopravvivenza per i gorilla e non solo per loro, che si scontra con quello desiderato dalle multinazionali straniere impegnate ad esempio nella costante ricerca di nuovi giacimenti di petrolio. Una risorsa limitata e destinata ad esaurirsi nel tempo, per la cui estrazione vengono arrecati danni gravissimi e permanenti al pianeta.

A tal riguardo è storia recente il tentativo, della società inglese Soco International che fortunatamente ha abbandonato le ricerche di nuovi giacimenti di oro nero, iniziate proprio nei territori del Virunga National Park. Su questa vicenda è stato girato un bellissimo docufilm del regista Orlando von Einsiedel uscito nel 2014, che denuncia in modo netto ed inequivocabile come l’idiozia umana sia la principale minaccia da cui occorre proteggere quotidianamente la casa degli ultimi gorilla di montagna. I protagonisti attraverso cui si sviluppa il racconto sono Il custode dell’orfanotrofio dei gorilla André Bauma, il capo guardaparco Rodrigue Mugaruka Katembo, il capo guardiano Emmanuel de Merode e la giornalista francese Mélanie Gouby. Eroi contemporanei con un solo obiettivo: proteggere la bellezza naturale e la biodiversità del Virunga, da signori della guerra, bracconieri e la terribile minaccia degli esploratori petroliferi. Una missione impossibile in un paese come il Congo in cui complesse questioni politiche ed economiche riguardanti la ricerca del petrolio si intrecciano con il conflitto armato interno, tra l’esercito nazionale e le milizie ribelli M23.

Nonostante i conflitti ed i disordini civili all’interno della regione mettono costantemente a rischio persone ed animali, un recente censimento, sommando gli esemplari di gorilla che vivono sui monti intorno al vulcano Virunga e quelli delI’Impenetrable National Park di Bwindi in Uganda, ha rilevato la presenza totale di 1.004 esemplari. Un significativo aumento della popolazione di questi primati che nel del 2014 erano 880.

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