Edizione 2009: prefazione FAI

Il Fondo Ambiente Italiano è in profonda sintonia con il fine del Premio “Enrico Trione – Una Fiaba per la Montagna”, e soprattutto con il modo scelto per conseguirlo e diffondere un atteggiamento sempre più consapevole nei confronti dell’ambiente.
Il FAI ha come scopo esclusivo, come detto nel nostro statuto, “l’educazione e l’istruzione della collettività alla difesa dell’ambiente e del patrimonio artistico e monumentale”, sollecitando una più consapevole partecipazione di tutti alla sua tutela.
Siamo molto lieti che il FAI leghi il proprio nome alla premiazione di due lavori scelti dalla Giuria: uno nella categoria Bambini, l’altro in quella Giovani.
In entrambi i casi ci rivolgiamo a coloro che sono in cima ai nostri pensieri e ai nostri programmi, consapevoli che solo l’educazione dei bambini e dei giovani possa dare frutti duraturi.

Un altro motivo ci rende completamente partecipi: è possibile sostenere – per restare nel mondo delle fiabe – che la storia stessa del FAI sia una bella favola.
“C’era una volta…, per l’esattezza nel 1975, nasceva il FAI e si formava quell’insieme di pezzetti bellissimi d’Italia, i Beni del FAI, posti al riparo dal naturale degrado del tempo e più ancora da lottizzazioni e speculazioni edilizie, e resi visitabili e fruibili da tutti.
Prima qualche tratto di costa a Panarea nelle isole Eolie, poi una ripa sul monte di Portofino, infine un grande castello, il Castello di Sabbionara d’Avio. Si aggiunge anche il Monastero di Torba, che si presenta da lontano con la potente torre fortificata tardo romana. In seguito altri castelli, Masino e Manta e altre torri, di Velate, di Punta Pagana…

Non raccontiamo completa la favola del FAI, speriamo anzi che la favola si allunghi sempre di più. Ci fermiamo a quelli nominati: sono indubbiamente le torri e i castelli delle favole per il Premio Trione.
I bambini, i ragazzi di tutte le scuole d’Italia sono il nostro futuro e, con loro e per loro, il FAI vuole continuare a “dare un futuro” a tutte le montagne, i boschi, i paesi, le torri e i castelli, i monumenti della natura e dell’uomo di questo nostro meraviglioso ed improvvido Paese.
Per questo, anche la Presidente del FAI, Giulia Maria Mozzoni Crespi, ha voluto testimoniare la propria personale esperienza di fiabe e montagne, insegnamento di vita per sé e per i suoi sette nipoti.

Il Capo Delegazione FAI Ivrea-Canavese Mariangiola Carnevale

Ho ho sempre amato leggere libri ai miei figli e ai miei sette nipoti iniziando sin dalla loro infanzia con le fiabe.
Credo infatti fortemente nelle fiabe che nascondono sempre tra le pieghe una profonda realtà. Sia di fatti avvenuti sulla terra in epoche lontanissime, ma anche intense rivelazioni dello spirito e indicazioni e suggerimenti per la vita.
A parte tutto questo, io sono amante della montagna. Mio padre era un grande alpinista e mi ha trasmesso questa passione. Grazie a lui ho avuto la gioia di scalare, in gioventù, numerose cime delle Dolomiti e in Val d’Aosta.
Ho capito allora che la montagna è la più importante rivelazione della natura. Le innevate cime puntano in alto verso il cielo, cioè verso il mondo spirituale.

Il Presidente FAI – Fondo Ambiente Italiano Giulia Maria Mozzoni Crespi

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