Edizione 2007: i saluti del Parco Nazionale Gran Paradiso

Con la sesta edizione del Premio “Enrico Trione – Una fiaba per la Montagna”, dedicata al tema “La magia nei parchi”, il clima misterioso ed affascinante della magia, che così spesso emerge nelle fiabe delle passate edizioni, si applica alle aree protette, che, del resto, costituiscono terreno d’elezione per far correre a briglia sciolta la fantasia.

Ed anche noi suggeriamo una ricetta magica:“Un viaggio sino al Gran Paradiso, poi una breve marcia per salire in quota fino ad una radura nel bosco, ad un pascolo di quota, ad una roccia esposta sulla valle, ad una cascatella o un nevaio…
Chiudete gli occhi, ascoltate il rumore del silenzio ed i suoni della natura. Ed è magia.

Annusate l’aria ed i suoi profumi: è magia.
Toccate la terra, la roccia, l’erba, i tronchi: è ancora magia.
Così come è magia riaprire le palpebre e cogliere i colori, le forme, la bellezza del creato.
Sono le stesse sensazioni che fecero scrivere a San Francesco

“Laudato si’, mi Signore,
per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi
con coloriti fior et herba.”

Questo spirito di amore, di rispetto, di stupore, di ammirazione è proprio di chi si accosta ai parchi ed alla natura ed emerge con forza nella maggior parte delle fiabe di quest’anno.

In esse ricorre spesso uno schema che prevede l’incombere su un ambiente naturale sereno e tranquillo di un rischio o della sventura, sventati per il tempo a venire da un personaggio salvifico. E’ un piacere pensare che tra gli autori, in particolare tra quelli più giovani, vi sia la convinzione profonda della necessità di mantenere almeno alcuni spazi intatti e permanga la volontà di reagire al degrado con le forze dell’umiltà e del rispetto.

Quasi mai è infatti un guerriero o un personaggio potente a misurarsi con le forze dell’oscuro; generalmente sono piccoli animali, esseri indifesi, fanciulle, uomini semplici, guardaparco a prevalere con la forza della volontà e con la convinzione di agire per il bene comune e per il raggiungimento della serenità.

Ci piace pensare che questa serenità riconquistata sia la metafora del nostro rapporto con l’ambiente e che di fronte ai grandi problemi della sostenibilità ambientale – cui tutti noi un poco attentiamo ogni giorno con consumi non necessari che intaccano le risorse del pianeta – prevalga infine, grazie ad un pizzico del “Salem sennorum” di una di queste belle fiabe, la riconciliazione con la Madre Terra.

Il nostro profondo ringraziamento va agli Amici dell’Associazione “’L Péilacan” per il grande lavoro che hanno svolto e per l’entusiasmo con cui conducono questa splendida avventura che è “Una fiaba per la Montagna”. In particolare vogliamo esprimere la nostra riconoscenza al Professor Angelo Paviolo, che quest’anno lascia la Giuria, che così validamente ha presieduto fin dall’istituzione del Premio. Siamo certi che le sue doti di pacatezza, sagacia, intelligenza, sapienza e perseveranza saranno ancora infuse in altra forma per nostro diletto e conoscenza.

Il Presidente
Giovanni Picco

Il Direttore
Michele Ottino

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