Il ragazzo selvatico

Paolo Cognetti

Il ragazzo selvatico

Ed. TERRE DI MEZZO, 2013

“Il giovane uomo urbano che ero diventato mi sembrava l’esatto contrario di quel ragazzo selvatico, così nacque in me il desiderio di andare a cercarlo.”

“Avevo imparato a spaccare la legna, ad accendere un fuoco sotto il temporale, a coltivare un orto… ma non avevo imparato a stare da solo.”

Il sottotitolo del volume, Quaderno di montagna, ci fa comprendere come si tratti di una sorta di diario interiore, che l’autore ha desiderato, sognato e sofferto soprattutto per se stesso ma che è diventato narrazione pura e per questo motivo nutrimento per i lettori.Cognetti descrive con un linguaggio semplice le azioni quotidiane di chi, oggi, vive in solitudine abbandonando gli usi “urbani” e deve quindi confrontarsi con il tempo sempre uguale delle giornate dentro una baita oppure con il silenzio inconsueto della notte senza luci. Ogni novità diventa una scoperta e gli incontri con altri esseri umani una sorta di sorpresa: Gabriele e Remigio sono i pastori, maestri di montagna, che vivono poco distanti dal protagonista e condividono un’amicizia fatta di parole scarne e molta umanità.Poi tutt’intorno si muovono i selvatici: quel mondo di animali, piante, natura… un mondo padrone indiscusso di bellezza e di emozioni primordiali; come durante la passeggiata tra le due valli, metafora della linea che divide le età della vita: giovinezza e maturità.

Il testo è accompagnato dalle citazioni di Henry David Thoreau con i suoi viaggi attraverso i boschi e le vivide poesie di Antonia Pozzi.Ma alla fine la speranza di ritrovare una smarrita serenità è un compito difficile da realizzare.

Quando scappiamo di casa, in realtà fuggiamo da noi stessi.

Paolo Cognetti è nato a Milano nel 1978. Ha vissuto per alcuni anni a New York dove ha coltivato il legame con la letteratura americana, ma la vera passione della sua vita è la montagna: i suoi libri ne sono la testimonianza. Ha pubblicato raccolte di racconti per Minimum Fax (Manuale per ragazze di successo) e nel 2017 ha vinto il Premio Strega con Le otto montagne. Definito “lo scrittore eremita”, oggi vive in una piccola frazione vicino a Brusson in Val d’Aosta.

 

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